Le proposte anti-contraffazione del sistema produttivo campano

Le proposte anti-contraffazione del sistema produttivo campano

Le proposte anti-contraffazione del sistema produttivo campano

Tutor d’azienda e più controlli a valle
Le proposte anti-contraffazione del sistema produttivo campano

In occasione della missione napoletana della “Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione”, Confindustria Campania e l’Associazione Museo del Vero e del Falso lanciano due proposte concrete per contrastare il mercato del falso

 

Tutor d’azienda e controlli “a valle”, il sistema produttivo campano lancia due proposte concrete per contrastare il mercato del falso nel corso dell’incontro della “Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo” tenuto oggi, giovedì 4 maggio, presso la Prefettura di Napoli. A illustrare le proposte il presidente di Confindustria Campania Costanzo Jannotti Pecci e Luigi Giamundo, delegato per il settore Moda & Fashion dell’Advisory Board di Confindustria Campania e presidente dell’Associazione “Museo del Vero e del Falso”.

Spesso si assiste al fenomeno di imprese straniere “mordi e fuggi”, di attività che sfuggono a ogni controllo. A garanzia di tale rispetto si propone l’istituzione di un “tutor o garante di azienda”, ovvero di un referente italiano da comunicare all’atto in cui l’impresa straniera viene conosciuta alla P.A., ponendosi tale figura come interfaccia e garante della legalità.

Il meccanismo andrebbe a regolarizzare la costituzione delle imprese straniere in Italia, oltre che a migliorare le integrazioni tra le diverse culture ,attraverso una più agevole informazione sulle leggi locali,regole ed abitudini, favorendo così più agevolmente l’inserimento.

Il rafforzamento dei controlli a valle mira all’estensione degli strumenti previsti in materia di anticontraffazione marchi e segni distintivi anche alle azioni di contrabbando e falsificazione composizione prodotti. Si propone di estendere gli strumenti normativi anticontraffazione previsti dalla legge 23 luglio 2009 n.99 (sequestro preventivo) anche alle azioni di contrabbando e falsificazione nella dichiarazione della composizione prodotti. Tale difformità comporta una vera o propria truffa sia sotto l’aspetto economico che per danni provocati alla salute.

Semplificare le procedure di sequestro preventivo per verificare la tracciabilità e la qualità dei materiali potrebbe rappresentare un deterrente per chi opera nel commercio che, per non incorrere nel rischio di vedersi sequestrata la merce, si assicuri preventivamente che la stessa sia regolare.

“Pirateria e commercio abusivo ledono l’economia e l’immagine di un territorio che si sta adoperando tanto per recuperare il gap con le altre regioni d’Italia , ottenendo rilevanti risultati  soprattutto sotto l’aspetto dell’appeal turistico e dell’attrazione di investimenti da parte di importanti aziende e partner internazionalidichiara il Presidente di Confindustria Campania Jannotti Peccisiamo lieti, pertanto, che incontri del genere si svolgano a Napoli, perche siamo convinti che dal nostro territorio possano partire proposte importanti e di rilievo nazionale”.

Nota come luogo della contraffazione per eccellenzaosserva Luigi Giamundo, delegato per il settore Moda & Fashion dell’Advisory Board di Confindustria Campania e presidente dell’Associazione del Museo del Vero e del Falso –  Napoli è al tempo stesso il simbolo di una storica tradizione manifatturiera riconosciuta a livello internazionale. Dal tessile alle eccellenze agroalimentari, solo per citare due filiere particolarmente significative, Napoli e la Campania hanno le carte in regola per farsi portavoce nel mondo della forza e della bellezza dei prodotti autentici”.

 

Le proposte anti-contraffazione del sistema produttivo campano