
25 Giu L’Associazione Museo del Vero e del Falso al Premio Nazionale Amato Lamberti 2019
Luigi Giamundo, Presidente del Museo del Vero e del Falso, ci racconta quanto c’è da fare per combattere la contraffazione e ci spiega come cresce il legame con il Premio Nazionale Amato Lamberti, sottolineando inoltre, l’importanza dell’impegno comune nella lotta all’illegalità.
L’Associazione Museo del Vero e del Falso da anni si impegna per contrastare l’illegalità evidenziando i danni provocati dal mercato della contraffazione. Un business che contamina l’economia sana di questa nazione, strappando ogni anno milioni di euro dalle casse dello Stato e sottraendo migliaia di posti di lavoro. Obiettivo costante dell’Associazione è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’etica delle responsabilità civile, mostrando ai cittadini, soprattutto più giovani, i danni derivanti dall’acquisto di prodotti contraffatti, sia per le perdite economiche che per i rischi dei danni alla salute causati dalla tossicità dei materiali utilizzati nella produzione dei falsi.
È con questa premessa che già dalla prima edizione del Premio Nazionale Amato Lamberti, l’Associazione Museo del Vero e del Falso si impegna a donare ogni anno una delle borse di studio donate ai giovani vincitori. Presenti alla cerimonia tenutasi martedì 25 giugno nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo a Napoli, i vincitori Elena Ciccarello, Martina Panzarasa ex aequo per le tesi in dottorato e Edoardo Zuffada, laurea magistrale, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, l’assessore alla Cultura Nino Daniele, il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho, il presidente del comitato scientifico e eurodeputato Franco Roberti, l’ex procuratore aggiunto di Napoli, Aldo De Chiara, il direttore responsabile del centro di produzione della RAI di Napoli, Francesco Pinto e la giornalista d’inchiesta e scrittrice Amalia De Simone.
Il Premio che ha raggiunto la sua sesta edizione, è indirizzato a giovani studiosi che attraverso le loro tesi, elaborano analisi sulla criminalità organizzata, sui traffici criminali, sulla corruzione e le economie globali, contribuendo quindi allo sviluppo della cultura del contrasto ad ogni forma di arroganza subculturale. A sintetizzare nel migliore dei modi il legame tra il Premio e l’Associazione, è Luigi Giamundo, Presidente dell’Associazione Museo del Vero e del Falso:
“Anche quest’anno abbiamo contribuito al Premio Amato Lamberti, per testimoniare il nostro impegno volto ad affermare il principio della legalità attraverso la lotta alla contraffazione ed alla concorrenza sleale; il rispetto delle regole è la precondizione per il regolare svolgimento dell’attività di impresa. La contraffazione ha assunto livelli preoccupanti; un cancro che si sta lentamente ed inesorabilmente incuneando nella nostra economia. Secondo i dati Ocse il 5% delle merci scambiate in Europa pari a 85 mld di Euro, sono contraffatte. In Italia ammontano a 7 mld di euro con una perdita di oltre 100 mila posti lavoro. La regione più colpita da questo fenomeno è la Campania per la significativa presenza di attività manifatturiere; 200mila addetti nella filiera Tess/abb/calz/Concia. Tema delicato e complesso che va affrontato su vari livelli, quello normativo in sede Europea, quello repressivo già svolto egregiamente dalla magistratura e dalle forze di polizia, ma anche attraverso quello svolto dal Museo del Vero e del Falso con attività di sensibilizzazione, formazione ed informazione rivolte ai giovani ed alle famiglie. Un percorso didattico conoscitivo per far conoscere la differenza tra i prodotti originali e quelli contraffatti ed informare dei danni derivanti dall’acquisto di prodotti di dubbia provenienza. Un progetto innovativo, primo in Europa, che nasce grazie alla collaborazione avviata dal sistema delle imprese e le istituzioni competenti in materia.
Una sfida che parte da Napoli, una città che ha sempre esportato bellezza, arte e cultura ma che purtroppo negli ultimi anni è stata spesso indicata dai media come capitale del malaffare. Sono convinto che possiamo vincere questa sfida ma bisogna invertire la rotta e passare dal dire al fare, dalla fase delle analisi e delle diagnosi alle azioni concrete e condividendo il pensiero e le affermazioni del Procuratore De Raho: avviare una collaborazione fattiva tra il sistema delle imprese ed istituzioni, espressione della capacità di condividere analisi e progetti di sensibilizzazione. Occorre far sentire forte la presenza dello stato e le istituzioni vanno viste come alleati perché garanti della legalità, dello sviluppo del territorio”.
Nella foto: Luigi Giamundo con il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho
