10 Dic “Le pazzielle sono una cosa seria”, giochi a San Domenico
Secondo le statistiche del Centro Studi Confcommercio, il 47% circa dei regali per le festività natalizie sarà destinato all’acquisto di prodotti destinati al mondo dell’infanzia. “La civiltà del giocattolo”, così definita da Vincenzo Capuano, docente di Storia del giocattolo al Suor Orsola Benincasa e curatore della Mostra “Storie di giocattoli. Dal Settecento a Barbie” in programma fino al 19 marzo presso il complesso di San Domenico Maggiore a Napoli, risente come ogni odierna civiltà dei mali del nostro tempo: purtroppo, infatti, una fetta consistente dei proventi derivanti da questo settore andrà ad incrementare il mercato nero: in Italia, dati l’Uami (l’Ufficio per l’Armonizzazione del Mercato Interno), le perdite ammontano a circa 200 milioni di euro all’anno. Oltre al danno economico, la contraffazione produce anche un danno di tipo sociale: la concorrenza sleale e la violazione del rispetto delle norme fiscali, del lavoro e della sicurezza ledono la creatività dei produttori e l’eccellenza stessa dei prodotti.
Bambole, peluche, giocattoli musicali, trenini, infatti, realizzati da questo mercato parallelo, nascondono dietro il loro aspetto seducente una vera e propria minaccia per la salute dei piccoli destinatari. “Le pazzielle”, dunque, a dispetto della loro natura ludica e di intrattenimento, come sottolinea Nino Daniele, Assessore alla Cultura e al Turismo, “sono una cosa molto seria”. Acquistare un prodotto per l’infanzia, non significa solo scegliere un giocattolo che sia adeguato alla fascia anagrafica del bambino, bensì assicurarsi che lo stesso sia conforme alle regole di sicurezza dettate dall’Unione europea e garantite dal marchio CE impresso sulle etichette, sui talloncini, sulle scatole di tutti i prodotti a norma.
È proprio per sensibilizzare gli acquirenti al valore della legalità e della sicurezza, nel territorio campano, sovente soggetto all’infiltrazione di organizzazioni criminali nell’economia, che nasce la mostra “Con i giocattoli non s’ pazzea”. L’iniziativa, in collaborazione con la Procura della Repubblica di Napoli, è sostenuta dall’Associazione “Museo del Vero e del Falso” che riunisce sotto questo nome, dal 2015, alcuni imprenditori del sistema di Confindustria Campania convinti che la legalità e il rispetto del consumatore siano alla base per una sana e consapevole economia di mercato. Come ha, infatti, sottolineato il presidente Luigi Giamundo. “Abbiamo realizzato una mostra didattica che anche grazie all’aiuto di giochi stimoli il pubblico ad interrogarsi su aspetti apparentemente minori e invece essenziali per tutelare non solo il tessuto economico e imprenditoriale in cui viviamo, ma soprattutto la salute dei nostri figli“. Il percorso museale vede susseguirsi i giochi che sono stati sequestrati dalle Forze dell’Ordine e mira attraverso strumenti interattivi a sensibilizzare grandi e piccini.
“La produzione e il commercio di prodotti contraffatti sono attività criminali in crescente espansione” sottolinea il Procuratore aggiunto del Tribunale di Napoli Fausto Zuccarelli “anche perché ampi settori della popolazione non ne percepiscono l’illegalità e sottovalutano la pericolosità di tali prodotti per la salute, in specie dei minori“. “È compito delle istituzioni sostenere e affiancare l’imprenditoria e le associazioni che la rappresentano in ogni iniziativa che si propone di affermare la cultura della legalità come unico strumento per contrastare la pervasiva azione di infiltrazione della criminalità organizzata nell’economia” spiega Maria Vittoria De Simone, Sostituto Procuratore Nazionale DNA. “La Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, sin dalle prime fasi, ha sostenuto e affiancato il progetto promosso dall’Associazione “Museo del Vero e del Falso” come strumento di diffusione e promozione della legalità in un territorio ove le organizzazioni criminali hanno fatto della contraffazione uno dei settori di intervento più remunerativi, a dispetto dei regolari meccanismi concorrenziali di mercato e in violazione della normativa doganale, fiscale, del lavoro e della sicurezza“.
“Dopo diversi anni di attività e di confronto con le Forze dell’Ordine, siamo riusciti a concretizzare uno strumento reale che mira a sensibilizzare e rendere più coscienti i destinatari finali del valore dei prodotti realizzati a norma e delle conseguenze negative dei prodotti illegali e non conformi” dichiara il presidente di Confindustria Campania, Costanzo Jannotti Pecci “questa iniziativa rappresenta anche un volano importante che valorizza l’impegno di quelle imprese che rispettano le regole”. Per Ambrogio Prezioso, presidente Unione degli Industriali di Napoli: “Il Museo del Vero e del Falso, iniziativa destinata a diventare itinerante sul territorio, è molto importante e apprezzabile perché valorizza l’eccellenza delle nostre produzioni rispetto al dilagare ormai purtroppo diffuso della contraffazione. Il valore di questa iniziativa è non solo economico, ma anche sociale perché punta a tutelare la creatività dei nostri produttori“.
L’esposizione, inaugurata il 7 dicembre e aperta al pubblico fino al 19 marzo, affianca parallelamente la mostra ” Storie di giocattoli. Dal settecento a Barbie”, viaggio nell’immaginario ludico dell’età dei lumi fino all’età del benessere del secondo novecento realizzato dal Museo del giocattolo di Napoli del Suor Orsola Benincasa.
Fonte: Il Denaro