
23 Giu L’import di falsi vale 460 mld: Albania, Egitto, Marocco e Ucraina le porte per l’Europa
La relazione dell’Ufficio dell’Ue per la proprietà intellettuale dice che Hong Kong, Emirati arabi uniti e Singapore sono i principali centri di smistamento a livello mondiale. Import di falsi
MILANO – Hong Kong, Emirati arabi uniti e Singapore: sono questi i principali centri di smistamento utilizzati dai trafficanti di prodotti contraffatti: entrano in container e vengono poi spediti per posta o corriere, secondo la nuova relazione dell’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale elaborata dall’EUIPO e dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (Ocse).
Dalla relazione emerge che diversi paesi del Medio Oriente, fra cui gli Emirati arabi uniti, l’Arabia Saudita e lo Yemen, costituiscono i principali punti di transito per le spedizioni di prodotti falsi diretti in Africa. Albania, Egitto, Marocco e Ucraina sono i quattro punti di transito usati per inviare falsi destinati all’Ue, mentre Panama è un importante punto di transito per i falsi in rotta verso gli Stati Uniti. Secondo la relazione, circa tre quarti dei prodotti contraffatti sono trasportati via mare, mentre la spedizione mediante corriere o per posta ordinaria emerge come modalità consueta per la distribuzione di articoli contraffatti di più piccole dimensioni.
Secondo le stime, il valore totale dell’import di beni contraffatti supera i 460 miliardi di dollari (208 miliardi di euro nel 2013, anno al quale risalgono i dati) e per oltre 120 miliardi riguarda l’elettronica, a seguire gioielli, ottica, abbigliamento, farmaceutica, scarpe, cibo, giocattoli. Fermare il flusso è complesso: le spedizioni con meno di dieci articoli hanno rappresentato il 43% del totale nel 2013. I dieci settori esaminati nella relazione costituiscono oltre la metà del commercio complessivo di prodotti contraffatti nel mondo. Nella sola Europa, si stima che il valore dell’import fasullo sia di 85 miliardi e anche in questo caso il primato va all’elettronica.
La maggior parte dei prodotti contraffatti in nove su dieci dei settori economici principali esaminati è prodotta in Cina. Diverse economie asiatiche quali India, Thailandia, Turchia, Malaysia, Pakistan e Vietnam, si annoverano quali grandi produttori in molti settori, anche se il ruolo che svolgono è di gran lunga meno significativo rispetto a quello della Cina. Inoltre, la Turchia rappresenta un importante produttore di articoli falsi in alcuni settori – come pelletteria, alimenti e cosmetici – che vengono poi spediti nell’Ue.
Fonte: Repubblica
Fonte ufficiale EUIPO: Link