Associazione

ASSOCIAZIONE MUSEO DEL VERO E DEL FALSO

       

Per conoscere, per capire le differenze, per diffondere la legalità.

COME NASCE

La Campania ha una storica tradizione di imprese appartenenti ai settori maggiormente colpiti dai fenomeni di contraffazione come la Moda e l’ Agroalimentare.

Il sistema confindustriale ha posto molta attenzione all’analisi di tali fenomeni. A tal proposito sono stati svolti incontri con le Istituzioni locali e nazionali competenti in materia ed organizzati meeting per analizzarne i problemi.

COS’È L’ASSOCIAZIONE

L’associazione del Museo del Vero e del Falso è una sfida raccolta da alcuni imprenditori campani che si sono adoperati per la creazione del museo della contraffazione.

Museo creato con il solo fine di poter far apprendere le nozioni base per il riconoscimento di un prodotto contraffatto da quello originale.

LA NOSTRA MISSIONE

La missione dell’Associazione Museo del Vero e del Falso prevede: il diffondere la cultura della legalità contro i fenomeni della concorrenza sleale e della contraffazione; preservare e valorizzare le produzioni manifatturiere italiane sia nel mercato interno che all’estero; promuovere, organizzare ed attuare qualsiasi iniziativa che sia tesa a sensibilizzare e prevenire i fenomeni illegali e a valorizzare l’etica e la cultura d’impresa.

Come si è arrivati all’Associazione Museo del Vero e del Falso

In un periodo in cui le nostre imprese subiscono la concorrenza sleale da parte di imprese che operando irregolarmente alterano le regole del libero mercato, la Commissione Sistema Moda di Confindustria Campania, per contrastare il fenomeno dell’illegalità, ha costituito nel mese di aprile 2010 il Tavolo di Monitoraggio del Settore Moda al quale hanno aderito Guardia di Finanza, Carabinieri, Prefettura, Agenzia delle Dogane, Inps e Direzione Regionale del lavoro. Insieme, è stato elaborato il documento “Concorrenza Sleale nel settore moda – Le proposte del sistema imprenditoriale campano”.

 

Il documento è stato presentato al Presidente della Commissione per la tutela marchi e lotta alla Contraffazione di Confindustria, Carlo Guglielmi, al fine di verificare con gli uffici del MISE la percorribilità delle proposte elaborate.

 

Esso, inoltre, è stato condiviso con tutti i Presidenti delle Confindustrie Territoriali campane, i relativi Presidenti di sezione ed imprenditori associati, i Presidenti delle Confindustrie Regionali in cui sono presenti le stesse problematiche, Toscana Puglia e Veneto, il Governatore della Regione Campania Stefano Caldoro e l’Assessore alle Attività Produttive Sergio Vetrella, i Sindacati regionali (CISL, CGIL, UIL ed UGL), i Questori delle cinque Province campane ed il Procuratore della repubblica. I rappresentanti delle ultime tre autorità citate sono anch’essi confluiti nel Tavolo di Monitoraggio.

 

Il 17 dicembre 2010 è stato presentato alla Stampa il documento con le proposte su menzionato. Nell’occasione siamo stati lieti di apprendere, grazie ad una lettera ottenuta con il tramite della Confindustria nazionale, la disponibilità del MISE ad approfondire la proposta relativa all’estensione degli strumenti normativi anticontraffazione previsti dalla legge 23 luglio 2009 n.99 anche alle azioni di contrabbando e falsificazione nella dichiarazione della composizione prodotti.

 

Successivamente l’Agenzia delle Dogane ha recepito la proposta inerente l’utilizzo dell’istituto “Deposito IVA” solo se garantito da una fidejussione bancaria o dai documenti che certifichino l’operatività dell’impresa da almeno due anni ed è ormai un anno che tale istituto è in vigore nel porto di Napoli.

 

Inoltre, sono state elaborate per l’Agenzia delle Dogane delle Schede-Prodotto che costituiscano dei parametri di riferimento per la definizione dei prezzi più congrui dei prodotti importati soggetti ai dovuti controlli transitando nel porto di Napoli; al momento la proposta è al vaglio della Direzione Interregionale.

Parallelamente, con la Direzione regionale del lavoro e la Direzione Regionale Inps è stata elaborata una proposta relativa all’introduzione, nella normativa nazionale di riferimento, di un “Tutor d’azienda”, che abbia la funzione di garantire un insediamento regolare delle imprese straniere in Italia; nel mese di giugno 2011 tale proposta è stata inviata alla Direzione Generale dell’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro dalla quale siamo in attesa di risposta.

 

Nel mese di novembre 2011, inoltre, è stato organizzato un Convegno di rilevanza Nazionale al quale hanno partecipato, oltre i componenti del Tavolo di Monitoraggio, il Vice Presidente del CSM Michele Vietti e il Sostituto Procuratore della Direzione Nazionale Antimafia Maria Vittoria De Simone. L’evento ha permesso di analizzare il fenomeno della concorrenza sleale nella sua interezza e di presentare e condividere le proposte anche con le rappresentanze nazionali. L’evento ha riscosso molto interesse e favore, tanto che nell’occasione è nata la proposta di creare un Museo della Contraffazione, idea proposta dalla Direzione Nazionale Antimafia e dalla Prefettura di Napoli nella persona del dr. Fausto Zuccarelli.

 

Dai confronti con la Guardia di Finanza, inoltre, è emersa la difficoltà ad effettuare i dovuti test di composizione sui prodotti sequestrati a causa della mancanza di budget da dedicare a tali azioni. Al riguardo, è stato valutato il coinvolgimento del Laboratorio Chimico e Merceologico (LCM) della CCIAA di Napoli, il quale risulta essere l’unico in Campania attrezzato per tali operazioni e che si è mostrato prontamente interessato alle attività svolte e portate avanti nel corso dei mesi.

 

Pertanto, al fine di fornire un servizio utile per il nostro sistema imprenditoriale, ma che avrà un impatto positivo sull’intera comunità, è stata firmata, il 15 novembre 2012, la convenzione tra CCIAA di Napoli, LCM della CCIAA di Napoli e Confindustria Campania, che preveda la possibilità per la GdF di poter effettuare gratuitamente, presso il suddetto laboratorio, i test di cui ha necessità.

 

Dai successivi incontri con la Procura della Repubblica e con la Direzione Nazionale Antimafia, condividendo la mission del progetto del Museo del Vero e del Falso, abbiamo provveduto a svolgere diversi sopralluoghi presso edifici che presumibilmente potevano ospitare il Museo anche di bene confiscati alla criminalità organizzata in quanto simbolicamente rilevanti. I costi ingenti hanno rallentato il processo ma si opera ancora per realizzare il progetto.

 

Dopo una presentazione pubblica dell’iniziativa avvenuta il 16 novembre 2015 presso la sala D’Amato dell’Unione degli Industriali di Napoli, è stata costituita, in data 2 dicembre 2015, l’Associazione del Museo del Vero e del Falso.

I Soci Fondatori

Costituzione Associazione Museo del Vero e del Falso

Maurizio Sajeva (Happy Advertising Spa), Andrea Miranda (Kocca Srl), Fabio De Felice  (Protom Group Spa), Carlo Palmieri (Plus holding Srl), Salvatore Marone (Russo di Casandrino Spa), Luigi Giamundo (Hismos Srl) e Pasquale della Pia (Assocalzaturifici)